Jacquemus ancora una volta racconta la sua moda evocando la natura, le stagioni, i dettagli che ricordano un’emozione.
Lo spazio metafisico bianco della FW20, la montagna evocata attraverso colori e forme geometriche della FW21 e lo show che si è tenuto ieri a Parigi per la collezione SS23 e intitolato Le Raphia. Lo show si è tenuto in una tenda circolare intorno a cui era disposto il front row, una luce abbagliante che sul finale diventa rossa come un tramonto e una pioggia di rafia, che racconta il tema visivo e materiale della collezione creando anche un momento surreale.
La rafia è in effetti la protagonista assoluta di una collezione che mescola alcune suggestioni haute couture insieme richiami a Jane Birkin e Martin Margiela. Proprio a proposito della tradizione della couture, questa collezione ha segnato un cambio di marcia nelle tecniche costruttive del brand: al di là di una rivisitazione del celebre cappello gigante c’erano blazer e abiti in rafia, ma soprattutto un completo di gilet e pantaloncini interamente intrecciato che sarà la gioia degli influencer durante la prossima fashion week estiva.
Gli autori di tutti questi modelli erano le petite mains di Maison Lesage, uno degli atelier di couture più venerati di Parigi, specializzato nei ricami più intricati, aperto dal 1929 e da vent’anni associato a Chanel Métier d’Arts. Altrove, jeans ricostruiti e ricoperti da una patina argento, jeans con tasche cargo e zip esposte, pantaloni Capri, underwear dalle stampe psichedeliche che emerge oltre la linea della vita, minigonne e l’occasionale whale tail evocano l’estetica Y2K incorporandola al resto del DNA Jacquemus.
Questa collezione ha sicuramente segnalato in modo forte un tema che diventerà dominante nel 2023 e cioè quello dell’artigianalità. Ciò che il brand definisce nelle sue note «artigianato contemporaneo» e ciò che mette in scena in passerella rappresenta la manifestazione di una rinnovata attenzione a ciò che è fatto a mano in quanto più autentico, dal valore più palese e quantificabile.
Lo show ha messo una certa enfasi sull’idea di fibra naturale, lussuosa perché grezza e dunque tattile, diversa dall’uniforme tessuto delle produzioni più industrializzate e siamo certi che in futuro, questa tendenza all’impiego innovativo di fibre naturali, sarà sempre più presente nelle collezioni.