BOOMing Contemporary Art Show è la fiera d’arte contemporanea che ha deciso di scardinare il concetto di “emergente” collegandolo al significato letterale dell’essere in procinto di emergere e della necessità di far emergere. In questo senso si collega anche al duplice significato della parola “emergenza”.

Emergenza come urgenza, ma anche come momento di criticità foriero di cambiamenti.

BOOMing rivolge la sua attenzione a gallerie, associazioni e spazi di ricerca che mostrano particolare sensibilità nella selezione degli artisti, individuati in base a una compatibilità non solo estetica o funzionale al mercato.

Questa scelta valorizza soprattutto la sintonia di visione, l’intimità di un comune sentire, la capacità di rendere manifesta una realtà spesso taciuta in nome di una presunta convenienza.

Protagonista, l’arte emergente, ma non in senso anagrafico: a emergere saranno i temi che si impongono all’attenzione del pubblico e, soprattutto, le personalità che “bucano” la superficie, ponendosi in evidenza.

Artisti che condividono un sentimento di emergenza, intesa come urgenza rispetto ai tempi moderni e al ruolo dell’arte. Interpreti di un’arte necessaria, portatrice di cambiamento, che si pone criticamente di fronte a un’epoca acefala e dai ritmi disumani, asservita a un concetto di sviluppo inarrestabile.

Galleria San Babila, condividendo la filosofia della manifestazione, sarà presente al Padiglione 26 – stand B20 con due dei suoi artisti: Vincenzo Robino e Felipe Cardeña all’interno della manifestazione Booming Contemporary Art Show.

VINCENZO ROBINO

Vincenzo Robino termina nel 2003 il suo percorso in scenografia presso l’Accademia Belle Arti a Perugia. In seguito, decide di soddisfare la sua anima nomade e poliedrica, e inizia a viaggiare per il mondo, lavorando prima per la galleria londinese Structures, e successivamente a New York, nel campo dell’arte grafica.

UNTITLED BLUE 60 x 60 Acrilico su tela
UNTITLED BLUE 60 x 60 Acrilico su tela

Nel 2013 espone Bamboleal Teatro Montevergini a Palermo durante un evento dedicato al mondo della donna. Le figure femminili realizzate da Robino sono il frutto di un suo viaggio compiuto a piedi nel Sud America, e vuole essere scrigno delle memorie di lunghi cammini e infinite anime incrociate ed indagate.

Nonostante abbia sempre lavorato nel campo dell’arte con grafica computerizzata, la sua passione nella pittura e nel disegno la si evince osservando le sue “bambole”: i volti, ritratti in primo piano, vengono definiti da linee nervose, ma mai aggressive, che vogliono marcare i dettagli corporei ed espressivi di ogni personaggio.

In particolare, è lo sguardo ad essere medium comunicativo della profondità e unicità dell’animo umano. La forte espressività nella composizione delle forme umane, ed in particolare nei loro volti, quasi sfigurati e con lineamenti scomposti, è il fil rouge delle opere di Robino.  

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90 x 90 Acrilico su legno
63 90 x 90 Acrilico su legno

Successivamente a queste esperienze, vince una borsa di studio in Colombia, a Cartagena de Indias, dove si trattiene per due anni ed espone una personale presso l’Hotel Badillo, ZooCOPYRIGHT, che precede un’altra personale a Bogotà.

Alla linearità fascinosa e al contempo incisiva, l’artista annette colori e simboli che vanno ad accrescere la portata espressiva dei soggetti ritratti. Tornato successivamente in Italia, espone alcune sue opere presso i Magazzini dell’Arte Contemporanea, a Trapani.

FELIPE CARDENA

Definito “artista misterioso sullo stile di Banksy” dal Corriere della Sera, Felipe Cardeña nasce a Balaguer (Spagna) nel 1979, per poi disseminare, con “azioni di disturbo”, le proprie opere in giro per il mondo. I suoi collages floreali sono apparsi ovunque: Spagna, Italia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Thailandia, Vietnam, Romania, Polonia, Russia, Cuba.  

L’artista, che si definisce “sans papiers”, viene scoperto da Alessandro Riva nel 2005, che lo fece partecipare alla mostra Miracolo a Milano, con una performance di ben sei ore durante le quali Cardeña posa, immobile, come San Giovanni decollato. Nel 2007 l’artista partecipa a ben due mostre milanesi, Vade Retro – Arte e omosessualità, curata da Vittorio Sgarbi e Eugenio Viola, e Sweet Art Street Art, durante la quale Cardeña pianta simbolicamente una bandiera dei pirati sull’ingresso del museo, successivamente rubata da un visitatore, facendosi emblema della presa di possesso da parte degli street artists del Padiglione di arte contemporanea. 

Pumpkin pop, F. Cardeña
Pumpkin pop 40 x 40 Collage su tela resinata

È alla fine di quell’anno che nasce il primo grande progetto dell’artista, Flower Power, basato sull’idea della meraviglia e della sorpresa. Un’occasione per indagare e riscoprire il colore e le sue sfumature, componendo collages di fiori che arrivano a formare pattern dall’effetto eccentrico ed esagerato. Nel 2008 partecipa alla mostra Scala Mercalli – il terremoto creativo della street art italiana realizzando un pannello gigantesco della serie Flower Power sul Dalai Lama, intitolato Free Tibet Free Flowers.

The-untouchable-Ganesh-F.-Cardena
The untouchable Ganesh 50 x 70 Collage su tela resinata

L’anno successivo Cardeña prende parte a numerosi eventi culturali: presenta la serie The Black Dahlia (omaggio alle detective stories, accompagnata dai racconti del giornalista Viganò) prima all’interno della manifestazione Take Off, e quindi al MystFest; partecipa ad Arte Mas 2009, Festival Internacional de arte y Literatura joven (L’Avana) presentando una serie di pannelli giganti, Cuba es un jardin de rosas, al centro il volto di Che Guevara immerso in un mare di fiori.

A dicembre del 2009, dopo la sua partecipazione ad altri due eventi milanesi, la Beauty Farm alla Fondazione Durini e Another break in the wall alla Wannabee Gallery, Cardeña viene invitato alla mostra Heat presso la Onishi Gallery di New York e alla Asia Kay Art Projects Gallery di Chicago.

Nel 2010 risulta tra gli artisti invitati alla mostra Ritratti italiani, curata da Vittorio Sgarbi, alla Galleria D’Arte Moderna di Cento (Ferrara) e alla Fondazione Durini, e nel 2011 tra gli ospiti della 54esima Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, esponendo in ben due padiglioni nazionali: il Padiglione Italia, curato da Sgarbi, e il Padiglione della Repubblica di Cuba.

Woman-lives-freedom-F.-Cardena
Woman lives freedom 100 x 100 Collage su tela resinata

Nel 2014, successivamente alla seconda esposizione in Biennale presso il Padiglione della Repubblica araba di Siria, Cardeña viene invitato a partecipare al progetto sociale Deu Na Telha, promosso dal Ministero della cultura brasiliano, per cui realizza un grande murales sui tetti della favela Morro do Alemao (Rio de Janeiro), per promuovere l’arte tra i giovani delle comunità locali. Sempre nel 2014 l’artista partecipa al progetto sociale contro la fame nel mondo Hungry for art – Food Right Now promosso dall’associazione CESVI, alle mostre collettive POP UP – Revolution!, a Forte dei Marmi, ed è invitato alla mostra Pop Up Italian Show all’Hubei Museum of Art, a Wuhan (Cina).

“BOOming Contemporary Art, è un altro momento importante del percorso di crescita della nostra Galleria,” dichiara il Direttore Francesco Colucci, “vogliamo presentare due degli artisti che fanno parte della nostra collezione e che sono rappresentativi dell’identità di Galleria San Babila. Le nostre proposte spaziano dall’arte moderna all’arte contemporanea verso la quale siamo particolarmente sensibili, soprattutto nella ricerca di talenti emergenti.”